A sostegno del racconto.

Da quando ho aggiunto la funzione delle categorie al mio portfolio (che non raccoglie tutti i progetti che ho realizzato, ma solo quelli che sento più rappresentativi) mi sono reso conto che l’illustrazione ha un ruolo importante nella mia vita. Voglio dire, in realtà l’ho sempre saputo, ma non ci ho mai creduto tanto in termini professionali: per molto tempo l’ho considerata infatti un’abilità a supporto di altre di cui in un dato momento ero più interessato. A vedere questo sito invece potrebbe sembrare che io mi occupi principalmente di illustrazione.

Sebbene all’ISIA(1) i riconoscimenti non mancassero e che abbia anche vinto il primo premio di un concorso d’illustrazione(2), mi sono spesso trovato in situazioni per cui il mio stile (che proviene dal mondo del fumetto) non fosse adatto al tipo di progetti che andavo a realizzare e così nel tempo ho cominciato a piegarlo al messaggio: normalmente l’illustratore quando vende un progetto mette a garanzia uno stile comunicativo personale (il committente è soprattutto per quello che sceglie l’artista) ma per me è sempre stata più forte la necessità di esprimere al meglio il messaggio più che me stesso.

L’illustrazione è una cosa di cui non posso fare a meno: permette di esprimere emozioni, concetti e informazioni come nè il testo nè la fotografia possono fare (è lo stesso per le altre discipline, ovviamente: dipende dal contesto). Che si parli di illustrazione tradizionale, digitale 2d o 3d, infografica, icon design, storyboard o semplici schizzi per cercare di escludere la possibilità di fraintendimenti, l’illustrazione è in grado di portare sia chiarezza che respiro in qualsiasi produzione, e nei casi più fortunati anche poesia.

Senza voler scendere nei dettagli di un argomento pressochè infinito che non ha senso discutere su questo blog, ammetto che negli ultimi tempi ho guardato al fenomeno delle IA con curiosità e un pizzico di ansia: nonostante abbiano ancora qualcosa da migliorare(3) credo sia chiaro che nel giro di una manciata di anni cambieranno il mondo se non ci sarà una regolamentazione adeguata, ma soprattutto in termini artistici credo che l’impoverimento culturale e la saturazione del mercato con prodotti che in qualche modo sembrano la copia della copia di qualcosa(4) lasceranno segni importanti.

L’illustrazione non è snob, è arte per il popolo, democratica e legata a beni e servizi di cui la gente ha bisogno, e trovo che nel suo modo di essere a sostegno del racconto(5) sia un’arte che necessita di persone attente e sensibili ed è per questo motivo che dubito che sia un compito che una persona responsabile possa dare a un software, almeno allo stato attuale della tecnologia.

  1. Istitituto Superiore Industrie Artistiche di Urbino
  2. Illustrissimi del comune di Riccione, 2003
  3. nel momento in cui scrivo Midjourney ancora non ha capito quante dita ha un essere umano mentre ChatGPT mi ha rifilato la stessa ricetta per una salsa al limone e un inchiostro fai-da-te per la stampa a ruggine (vorrei provare a re-interpretare questa tradizione romagnola)
  4. questa settimana l’IA di una agenzia ha pubblicato su spotify 100 milioni di brani raddoppiando di fatto il numero di canzoni disponibili sulla piattaforma
  5. intendendo per racconto qualsiasi cosa che va trasmessa, da una semplice storia fino alle spiegazioni di un manuale di istruzioni